La Solitudine Dell’io E La Morale Immanente In Albert Camus

Aufklärung v. 1, n. 2 (2014) • Aufklärung - Revista de Filosofia

Autor: Wellington José Santana

Resumo:

Il mondo, tale come si presenta a noi, non è comprensibile e non si sa dove finirà oppure cosa viene dopo, nel caso in cui il mondo abbia un fine cosmologico. Il presente articolo cerca di analizzare criticamente il modo in cui il filosofo francese Albert Camus presenta una morale basata sola su ciò che è immanente nel momento in cui scopre che l’io, che sarebbe venuto in mondo per vivere con l’altro, è da solo e l’altro, invece, potrebbe addirittura essere un nemico. Dio, lontano dall’uomo, rimane taciuto e l’assurdo irrompe a tutta l’umanità come una sfida a tutte forme di speranze. In questo senso la libertà si rivela allo stesso tempo un dono e un male perché può portare il nulla oppure l’utopia di superare la sofferenza. È proprio in questo senso che si ritieni, al di là delle parole, che l’autore non riesce a vedere nulla che potrebbe portare la pace perenne…. Oppure no.

DOI: : https://doi.org/10.18012/arf.2016.20243

Texto Completo: http://www.periodicos.ufpb.br/ojs/index.php/arf/article/view/20243

Palavras-Chave: Assurdo,morale,Dio

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